martedì 29 marzo 2011

Della morte e dei vortici

Tornavo dalla pausa pranzo e camminavo per strada rintontito dall'abbiocco e con il mio iPod nelle orecchie. Ad un certo punto il mio sguardo si è posato distrattamente su una scena vista e rivista più volte, ma insolita qui a Milano.
Una folla di persone sostava dinanzi al portone di un palazzo, ghirlande di fiori tutto attorno ed una bara in legno trasportata da alcuni uomini.
L'ho guardata distrattamente, buttando l'occhio appena e ho proseguito prontamente diritto per continuare la mia vita. Il mondo mica si ferma. C'è una taglientissima quanto inevitabile crudeltà in questo.

Un solo pensiero stronzo nella mia mente: un giorno ci sarò io là dentro e magari, mentre la mia vita si sarà interrotta, il mondo continuerà ad andare avanti incarnandosi in un giovane stonato dalla pausa pranzo, indaffarato e ricco di cose da fare e vivere, che mi degnerà di uno sguardo distratto e malinconico. Un giovane che spero non sia ancora nato.

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